La gravidanza è un periodo di grandi cambiamenti fisici, psicologici ed ormonali che travolgono la donna per tutta la durata dei nove mesi di gestazione. Viene sicuramente vissuta in modo assai differente da donna a donna, ma sicuramente ci sono sintomi che accomunano tutte le future mamme, o quasi.
Tra questi sintomi è doveroso annoverare il reflusso gastroesofageo che colpisce le donne maggiormente nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza.
Cosa è il reflusso in gravidanza e quali sono i sintomi?
Le donne in stato di gravidanza ammettono di sentire un cattivo sapore in bocca a partire dalla prime settimane di gestazione fino a tutto il primo trimestre, accompagnato da una salivazione abbondante con bruciore alla bocca, stomaco ed esofago.
Sono i classici sintomi del reflusso gastroesofageo, ma perchè li avvertiamo in gravidanza?
L’esofago e lo stomaco comunicano tra loro attraverso il cardias, una valvola che si apre quando il cibo deve passare nello stomaco e si richiude per impedire ai succhi gastrici una risalita verso l’alto.
Quando il cardias non svolge al meglio questa funzione, i succhi gastrici risalgono verso l’alto e quindi nell’esofago irritando le pareti a causa della loro acidità.
In gravidanza il cardias non funziona in modo ottimale perchè:
- le modificazioni ormonali portano ad un aumento di progesterone interessato al rilassamento della muscolatura liscia dell’organismo, anche lo stomaco ne è quindi interessato e questo fa si che lo stomaco si svuota più lentamente. L’aumento del progesterone interessa anche il cardias, che essendo più rilassato ha una tenuta minore, e questo permette una risalita verso l’alto del contenuto gastrico
- nel terzo trimestre di gravidanza il disturbo sembra accentuarsi, questo perchè l’utero cresce occupando sempre più la cavità addominale, ciò comporta uno spostamento dello stomaco verso l’alto trovandosi in forma orizzontale ( e non più obliqua come è solitamente), deformando anche la forma del cardias che non si chiude più come dovrebbe.
COME SCONFIGGERE IL REFLUSSO GRAVIDICO? ECCO QUALCHE RIMEDIO
- evitare pasti abbondanti e cibi grassi, come cibi fritti
- limitare il consumo di latticini
- ridurre bevande che stimolano l’acidità gastrica (caffè, cioccolata, spezie, agrumi, pomodoro crudo)
- limitare il consumo di bibite gassate che aumentano la quantità di gas presente nello stomaco favorendo la risalita di contenuto gastrico
- stesso discorso per le gomme da masticare
- evitare di stare completamente supini, utile è un rialzo dietro la schiena
Dopo il parto le condizioni che furono causa dell’insorgenza del reflusso gravidico vengono meno: il livello di progesterone ritorna alla normalità, idem l’ampiezza dell’utero (per il quale processo ci vorrà circa un mese); ciò significa che anche il reflusso diminuisce fino a scomparire una volta partorito.
In ogni caso se il disturbo risulta essere molto fastidioso è bene rivolgersi ad uno specialista che potrebbe procedere alla somministrazione di farmaci antiacidi.