La deglutizione, finalizzata all’ingestione della saliva e del bolo alimentare, è l’atto più ripetitivo che coinvolge, con la sua fase orale, l’apparato stomatognatico in tutte le sue componenti. In questa fase i muscoli masticatori devono stabilizzare la mandibola, in modo da permettere ai muscoli sovraioidei l’innalzamento dell’osso ioide, determinante per il passaggio nella laringe. Essendo tale atto così ripetitivo, il corretto posizionamento della lingua fin da piccoli contribuisce all’idoneo sviluppo delle strutture ossee mascellari. Ne deriva che le patologie della deglutizione, soprattutto se insorte in età precoce e mantenute fino all’età adulta, possono facilmente determinare stati di disordine cranio-mandibolare per alterazioni anatomiche di tali strutture.
La forma di deglutizione atipica più comune è determinata dalla interposizione della lingua e delle guance fra le arcate dentarie, spesso espressione del prolungarsi della deglutizione fisiologica infantile, ed è di difficile diagnosi perché avviene quando le labbra sono chiuse impedendo, quindi, l’ispezione diretta, soprattutto se coinvolge i settori dentali posteriori piuttosto che i denti anteriori.
Il sospetto di deglutizione atipica, maturato per la presenza delle tipiche impronte dentali sulle mucose della lingua e delle guance in corrispondenza dei settori dentali latero-posteriori, è stato approfondito con l’ elettromiografia di superficie e la kinesiografia mandibolare (esami strumentali).
Il valore clinico della diagnosi strumentale della deglutizione atipica è accresciuto dalla possibilità di impostare una terapia e di monitorarla nel tempo, visto che è accertata l’influenza negativa che tale disfunzione svolge sui Disordini Cranio-Mandibolari.
Per l’esecuzione del test si richiede al paziente di mantenere la posizione di riposo e, al comando, di deglutire in maniera abituale del liquido (saliva o acqua) precedentemente raccolto in bocca; successivamente si fa chiudere decisamente sui denti posteriori ed infine battere ripetutamente i denti fra loro, in modo da individuare con certezza l’occlusione centrica abituale del paziente. In caso di deglutizione atipica non si rileva la decisa e netta elevazione della mandibola, che invece si registra nel passaggio dalla posizione di riposo abituale alla posizione di occlusione abituale.
La valutazione della terapia odontoiatrica associata o meno a quella logopedia è confrontata dopo 3-6 mesi.
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Il test diagnostico poligrafico consente una facile e sicura conferma diagnostica strumentale nei casi di sospetta deglutizione atipica. Si ritiene che la sola kinesiografia mandibolare sia già di per sé un metodo valido per individuare i quadri di deglutizione atipica. Però, si ritiene che l’esame diagnostico che consente una più completa diagnosi della deglutizione atipica sia quello che utilizza contemporaneamente la kinesiografia mandibolare e l’elettromiografia di superficie per la visualizzazione di un tracciato poligrafico. La metodica, semplice e non invasiva, consente non soltanto di diagnosticare l’esistenza della deglutizione atipica, ma altresì di monitorare l’iter terapeutico e documentare l’eventuale guarigione.