Che cos’è?
I diverticoli sono delle estroflessioni sacciformi della parete dell’intestino e si localizzano frequentemente nel colon sinistro ed in particolare nel colon sigma. La loro presenza non comporta necessariamente l’insorgenza della malattia diverticolare, intesa come complicanza della diverticolosi e che si manifesta con sintomi abbastanza specifici.
Quanto è frequente?
I soggetti anziani e stitici ne sono maggiormente colpiti. La frequenza di malattia diverticolare osservata nella popolazione varia dal 5 al 50%. E’ assai più frequente nella popolazione occidentale che sempre meno fa uso di fibre alimentari. Circa l’85% dei casi sono asintomatici, ma si è dimostrato comunque che la presenza di diverticoli è ugualmente distribuita in entrambi i sessi, aumenta con l’età, a partire da un 10% di casi al di sotto dei 40 anni sino ad oltre il 60% in soggetti con oltre 80 anni di età, e interessa principalmente il colon di sinistra nell’80% della popolazione occidentale, mentre nella popolazione asiatica, con la stessa percentuale, riguarda il colon di destra.
Storia naturale
La comparsa di diverticoli dipende da una serie di condizioni, in primis un insufficiente apporto di fibre nella dieta ed una alterazione della flora batterica, entrambi favorenti l’aumento della pressione nella parete del viscere intestinale ed una locale diminuzione delle risposte immunitarie. Quando si verifica un’infiammazione dei diverticoli il quadro clinico prende genericamente il nome di “diverticolite”. Questa complicanza si verifica tra circa il 10 e il 25% dei casi di diverticolosi e dopo il primo episodio può ricomparire, malgrado terapia, nel 25% entro i primi 5 anni. La malattia diverticolare può necessitare di intervento chirurgico a volte urgente in caso di perforazione intestinale con conseguente peritonite. Tuttavia la malattia diverticolare complicata si risolve solitamente con terapia medica nella maggior parte di casi, pur richiedendo spesso il ricovero per monitorare la risoluzione del quadro clinico.
L’impatto sociale della malattia è nel complesso molto alto a tal punto da rappresentare la quinta malattia gastro enterica più importante.
Quali sono i sintomi?
I sintomi principali sono:
- Dolore colico, prevalente nell’addome di sinistra
- Febbre
- Vomito
- Blocco della defecazione e raramente diarrea inusuale 5. Sanguinamento rettale
- In alcuni casi sono pure associati disturbi urinari
C’è una cura?
L’obiettivo della terapia medica è di migliorare sintomi e di prevenire sia gli attacchi ricorrenti sia le complicanze della diverticolite. Quando questi si verificano la terapia medica risulta efficace nella maggior parte dei casi nel prevenire nel futuro la reazione infiammatoria e nel limitare l’evoluzione della malattia. Nel caso venga diagnosticata una diverticolosi non complicata il principale aiuto viene da una dieta ricca di scorie e da un adeguato e proporzionale apporto idrico. Esiste inoltre una serie di farmaci (spasmolitici, antibiotici, antinfiammatori) e probiotici (fermenti lattici) che sono stati impiegati in modo svariato, singolarmente o associati con diversi risultati di efficacia. Ad oggi la associazione di Rifaximina e probiotici risulta la terapia più efficace nel ridurre l’incidenza di complicazioni di diverticolite. Qualora i sintomi facciano sospettare la presenza di una forma complicata di diverticolosi il paziente deve rivolgersi al proprio medico curante e successivamente, se ritenuto opportuno, ad uno specialista chirurgo per un consulto, entro breve termine.
Quando si deve operare?
Per anni sono stati utilizzati criteri di indicazione ad intervento piuttosto estesi, che oggi non trovano riscontro nei dati che si leggono nella più recente letteratura. L’intervento è indispensabile in caso di perforazione intestinale, nel qual caso si deve procedere d’urgenza, con resezione intestinale ed enterostomia (deviazione provvisoria delle feci) seppur temporanea. Se invece la qualità di vita del paziente è gravemente danneggiata dai ripetuti episodi di complicazione (diverticolite) seppur non fino a perforazione intestinale, si pone indicazione a un intervento in elezione di resezione intestinale con anastomosi primaria, quindi ricongiunzione diretta del tratto intestinale sano, e quindi senza enterostomia (deviazione provvisoria delle feci) se non per complicazioni dell’intervento.