DOMANDA
Buonasera, non so se Lei possa aiutarmi, spero di sì. Sono una donna di 45 anni, abito a Cagliari. Nel 2001, feci esami celiachia e risultarono positivi l'antiendomisio igA 2 Igg 5, gli altri negativi.L'esame endoscopico:"Frammenti di mucosa duodenale interessati da essudazione linfoplasmacell. di lieve grado dello stroma con rari granulociti.I villi appaiono di altezza irregolare talvolta tozzi e fusi tra loro". In seguito a tutto ciò fui diagnosticata celiaca. Dopo un anno mi fu consigliato di mettermi a dieta libera e dopo molti mesi rifeci l'esame e tutto era negativo. Mi venne detto che non c'erano i presupposti per dichiararmi celiaca e ciò fu detto da diversi gastroenterologi. Ora a distanza di anni,avendo sempre problemi di pancia, stipsi ostinata, forte astenia, mi hanno rifatto fare tutti gli esami sierologici (tutti NEGATIVI),la biopsia della 2 porzione duodenale (NEGATIVA) e l'esame della tipizzazione genetica DQB1 *3:01 DQB1* 5:01, DQ8 negativo, eppure la gastroenterologa dice che sono celiaca, riferendosi alla prima diagnosi. Eppure io dubito e anche molto, di essere davvero celiaca, anche perchè il malessere dopo più di 3 mesi di dieta permane, ma non so più a chi devo dare retta. Con la celiachia non si scherza, ma perchè fare la dieta se il mio disturbo non è causato da morbo celiaco? Sono davvero riconoscente se Lei mi desse un suo parere.
RISPOSTA DEL MEDICO
Gentile Signora, sulla base degli accertamenti effettuati non vi sono elementi per definirla celiaca. Lo dimostra anche l'assenza di miglioramenti nonostante la dieta. Occorre cercare quindi altre cause dei suoi sintomi . Rimango a sua disposizione per eventuali ulteriori informazioni .
